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Francia, uscire dal nucleare al più presto

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Un percorso troppo lento potrebbe comportare rischi per la sicurezza e la manutenzione degli impianti. Un monito alla coerenza per il presidente Hollande che vuole tagliare la dipendenza dal nucleare
La strada verso la chiusura delle centrali nucleari in Francia dovrebbe essere percorsa molto velocemente, altrimenti potrebbero esserci “considerevoli rischi” riguardanti la sicurezza e la manutenzione degli impianti. A dirlo in un’intervista alla Reuters e’ Jacques Repussard, capo dell’Institut de Radioprotection et de Surete Nucleaire, l’ente francese di sorveglianza sulla salute e la sicurezza delle attivita’ nucleari: “Non si puo’ spalmare l’uscita dal nucleare su oltre mezzo secolo, e’ molto pericoloso – spiega Repussard – e questa considerazione l’hanno fatta anche in Germania optando per un’uscita rapida. Se nei prossimi 10 anni non ci sara’ chiarezza, vedremo inevitabilmente nelle universita’ una tendenza dei giovani a dire ‘non voglio fare quel lavoro'” e questo portera’ a una rischiosa perdita di competenze, professionalita’ e capacita’ su gestione e manutenzione degli impianti nucleari. Il piu’ vecchio reattore nucleare in Francia, Fessenheim, sara’ chiuso nel 2016 e il presidente socialista Francois Hollande ha dichiarato di voler tagliare la dipendenza dal nucleare dal 75% al 50% entro il 2025, ma senza certezze oltre quella data.

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