Vai al contenuto della pagina

Inquinamento e rifiuti elettronici

homepage h2

Greenpeace pubblica le nuove pagelle sulla sostenibilità dei prodotti elettronici, che in generale migliorano, ma sono sempre di più. I dati italiani sulla raccolta dei rifiuti elettronici (RAEE)
Greenpeace in questi giorni ha pubblicato la diciottesima edizione dell’eco-guida ai prodotti elettronici. Le aziende sono state valutate su tre criteri ambientali: consumi energetici, sostenibilità ambientale dei prodotti e sostenibilità delle politiche aziendali. Tanti i miglioramenti ottenuti dal 2006 a oggi, come l’eliminazione delle sostanze pericolose dai prodotti, ma sono anche tante le cose da migliorare: le imprese dell’elettronica devono fare di più per porre fine all’uso di energia sporca nel loro ciclo produttivo, una delle cause dei cambiamenti climatici. Al primo posto si piazza l’indiana Wipro, seguita da HP e Nokia. Peggiorano Dell e Apple che si classificano rispettivamente al quinto e sesto posto, mentre per l’ultimo in classifica nessuna novità: è sempre Blackberry RIM. Più indietro marche come Samsung, Philips, Sony, Panasonic, Lenovo, Sharp. In fondo alla lista Toshiba e Rim.
Intanto sono stati pubblicati anche i dati sui rifiuti elettronici italiani. Secondo i dati presentatida Ecodom (il Consorzio italiano di recupero e riciclaggio degli elettrodomestici) nel 2011 è stata immessa nel mercato una quantità di Raee (Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) pari a 18,3 kg a testa.
Si stima che i centri di raccolta e i distributori intercettino complessivamente 11,2 kg per abitante, ma solo il 38,3% di questi (pari a 4,29 kg per abitante) e’ stato consegnato ai sistemi collettivi. Per lo studio allora ”esiste una significativa quantita’ di Raee generati che oggi sfugge al sistema: per poter raggiungere i nuovi obiettivi fissati dalla Direttiva Europea sara’ necessario individuare modalita’ che consentano di intercettare tutti questi flussi complementari”. Tra gli altri risultati della ricerca, 6,91 kg per abitante sono stati conferiti dai centri di raccolta e dai distributori direttamente agli impianti di trattamento; 2,3 kg per abitante sono stati smaltiti in modo non corretto dai cittadini; 2,1 kg per abitante sembrano essere stati riutilizzati dai consumatori; di questi però solo 1,4 kg per abitante è stato effettivamente riusato; 0,6 kg/ per abitante restano abbandonati in abitazioni secondarie

Leggi anche

Per eseguire una ricerca inserire almeno 3 caratteri

Il tuo account

Se sei abbonato/a alla rivista Terra Nuova, effettua il log-in con le credenziali del tuo account su www.terranuovalibri.it per accedere ai tuoi contenuti riservati.

Se vuoi creare un account gratuito o sottoscrivere un abbonamento, vai su www.terranuovalibri.it.
Subito per te offerte e vantaggi esclusivi per il tuo sostegno all'informazione indipendente!