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Inquinamento, rifiuti e consumi energetici: Italia in chiaroscuro

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Nel nostro Paese circolano ancora troppe auto, con una media di più di 600 ogni mille abitanti. Aumentano i superamenti per le polveri sottili. Diminuiscono la produzione di rifiuti, i consumi di acqua e gas
L’Istat ha appena pubblicato i dati sullo stato ambientale delle nostre città. Purtroppo anche in tempo di crisi gli italiani non riescono a modificare più di tanto i propri comportamenti e le città risultano sempre più inquinate. Ne esce un rapporto tra luci e ombre, e qualche nuvola di smog in più.
Partiamo dunque dalle ombre e facciamo l’esempio delle auto. Nei capoluoghi di provincia italiani ci sono 614 automobili ogni mille abitanti, di cui oltre la metà sono euro 0, I, II e III, quindi più inquinanti dei modelli  euro IV e V che sono, invece, 287,9 sul totale. Dopo il record toccato nel 2003 di 639,3 vetture per mille abitanti, il tasso di motorizzazione delle città italiane è tornato a salire, dopo 2 anni di calo: nel 2011 ha registrato un +0,5% sul 2010. Ma ci sono anche città che contano  più di 700 automobili per mille abitanti: ben 11 capoluoghi di provincia, tra cui Viterbo, L’Aquila, Frosinone, Latina, Catania e Potenza. Il dato di Aosta sembra addirittura paradossale: 2.168,2 vetture per mille abitanti.
a densità veicolare (numero di veicoli per km2 di superficie comunale),è di 725,9 veicoli per km2, con un aumento dell’1,1% rispetto al 2010. In 49 comuni si riscontra una densità veicolare superiore alla media, con il valore massimo a Napoli (6.323,2), seguita nell’ordine da Milano (5.313,5), Torino (5.248,0), Aosta14 (4.582,7), Palermo (3.488,0).
E così l’aria che respiriamo è sempre più inquinata. Rispetto al 2010 è aumentato, da 44,6 a 54,4 giorni, il numero medio di giorni in cui si è registrato il superamento del valore limite per la protezione della salute umana del PM10 (qualità dell’aria). L’aumento riguarda i capoluoghi del Nord (da 55,8 a 75,2), mentre risultano stabili i valori dei capoluoghi del Centro (circa 43 giorni) e del Mezzogiorno (circa 35 giorni).
Sul fronte dei rifiuti urbani le cose invece sembrano migliorare, anche se gli sprechi sono ancora elevati. Nel 2011 la quantità di rifiuti è diminuita del 3,1%, passando dai 609 Kg pro capite del 2010 a 590. Continua a crescere la percentuale di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti urbani (+1,8% rispetto al 2010), nel 2011 è al 33,4%. Un dato che se confrontato con altre nazioni del Nord Europa è ancora ridicolo.
Buone notizie sui consumi d’acqua, che confermano la progressiva contrazione dei consumi di acqua per uso domestico, da 206,1 litri/abitante/giorno del 2001 a 175,4 del 2011. Sostanzialmente stabile il consumo pro capite di energia elettrica (1.199,6 kWh per abitante), mentre cala del 7,4% quello di gas metano per uso domestico e riscaldamento (391,2 m3 per abitante). La decrescita per essere felice ci impone di consumare meno e trovare le soluzioni più intelligenti per vivere, abitare, consumare e spostarsi. Vogliamo scegliere il nostro futuro o farci costringere dalla crisi?

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