L’Italia dal cemento facile
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Secondo i dati presentati dal Ministero, la continua perdita di terreno agricolo porta a una sempre maggiore dipendenza alimentare da parte dell’Italia. Attualmente il grado di autosufficienza di alcuni prodotti alimentari fondamentali ammonta a poco più del 70% per i cereali, la carne e l’olio di oliva; al 64% per il latte; mentre scendiamo a poco più del 30% per le leguminose e lo zucchero. Solo gli ortaggi si attestano al 103%. “L’Italia ha un livello di autoapprovvigionamento molto basso – ha commentato Catania – dove almeno il 20% dei consumi nazionali è coperto da importazioni. In una situazione in cui la dipendenza dall’estero tende a crescere e importare dal mercato mondiale sarà sempre più costoso, è grave non lasciare alle generazioni future un potenziale agricolo non in grado di soddisfare le esigenze nazionali”.
Purtroppo però il rischio di ulteriore cementificazione è sempre in agguato. Nei prossimi giorni potrebbe, infatti, essere approvata la cosiddetta “Legge stadi”, un provvedimento presentato in occasione delle candidature delle città italiane ad ospitare i mondiali di calcio ma che si è trasformata in uno strumento con finalità ben diverse. Il testo del Disegno di legge ha passato in tutta fretta l’esame della Camera ed è approdato in Senato, grazie all’approvazione della Commissione Cultura, senza essere mai discusso e posto ai voti.
“Più di 500 Comuni italiani potranno avvalersi delle agevolazioni concesse da una legge che di “sportivo” ormai ha solo il nome, per avviare speculazioni immobiliari in aree non edificabili” ha commentato Edoardo Zanchini, vice presidente di Legambiente.
Il provvedimento potrebbe consentire facili occasioni di guadagno per realizzare opere in aree che, secondo i piani vigenti, non sono edificabili.Per questo motivo, Legambiente, Idu (Istituto Nazionale Urbanistica) e Ordine nazionale degli architetti hanno indetto nel pomeriggio di ieri una conferenza stampa, al fine di rendere noto quanto sta accadendo.
Nel dossier realizzato dall’associazione ambientalista si analizza la situazione nelle principali città italiane rispetto alla realizzazione di nuovi stadi per dimostrare che non sono le società di calcio a essere interessate a questo disegno di legge ma gli immobiliaristi i quali, a fianco ai progetti per la costruzione o riqualificazione degli impianti sportivi, avranno modo di realizzare imponenti operazioni di tutt’altro genere