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Comunità e condivisione in Alto Mugello: aperte le adesioni

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L’idea è di un gruppo di ragazze che, all’interno dell’associazione polisportiva Artemisia a indirizzo vegetariano e vegano (una delle poche presenti in Italia, se non l’unica) con sede nell’Alto Mugello, vorrebbe creare una comunità ecosostenibile dove condividere pratiche di salute e tempo libero.
L’idea è di un gruppo di ragazze che, all’interno dell’associazione polisportiva Artemisia a indirizzo vegetariano e vegano (una delle poche presenti in Italia, se non l’unica) con sede nell’Alto Mugello, vorrebbe creare una comunità ecosostenibile dove condividere pratiche di salute e tempo libero. Il gruppo è alla ricerca di persone interessate ad aderire al progetto e Terra Nuova rilancia con entusiasmo il loro appello. Questo gruppo al femminile ha manifestato l’intenzione di creare un’associazione culturale grazie alla quale diffondere la conoscenza del vegetarianesimo, del veganesimo, dell’agricoltura biologica e biodinamica. Il gruppo pratica yoga ormai da diverso tempo; ha unito le idee e le forze e ha pensato di realizzare uno spazio di vita sana in un territorio come l’Alto Mugello «dove predomina quasi solo la logica della caccia e delle sagre della bistecca» dicono le promotrici dell’iniziativa. «Abbiamo trovato un bellissimo rustico in un’area splendida sopra al fiume Santerno che in estate richiama tantissimi turisti da Imola, Bologna e Firenze. L’idea è quella di condividere questo sogno con altre persone che abbiano voglia di trasferirsi in questo casolare con l’idea di cominciare a coltivare un grande orto condiviso e nel fine settimana ospitare eventi, corsi, seminari, incontri (rivolti ai soci), pratiche di Yoga e meditazione, week end con digiuno elettromagnetico (senza corrente elettrica, cellulari, eccetera)  e terminare con cene sociali a base di piatti vegetariani e vegani (creando un piccolo punto ristoro per soci attivo solo il fine settimana o su richiesta). Potrebbe trattarsi di una bella attività stagionale (da maggio a ottobre) ma potrebbe anche strutturarsi in qualcosa di più permanente. Non si richiedono grossi investimenti se non la condivisione delle spese di alloggio e delle utenze e l’acquisto condiviso di una piccola cucina tipo industriale usata. Il casolare non necessita di altre opere di manutenzione poiché già restaurato».
Per contatti:  giulia.zinatti@gmail.com  tel. 055819383

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