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Rete Disarmo: «Grave che Ucraina sospenda trattato contro le mine»

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Cinque coalizioni internazionali per il disarmo umanitario e 77 organizzazioni della società civile in 39 paesi hanno sottoscritto una dichiarazione che stigmatizza la scelta dell'Ucraina di sospendere il Trattato contro le mine.

Rete Disarmo: «Grave che Ucraina sospenda trattato contro le mine»

Cinque coalizioni internazionali per il disarmo umanitario e 77 organizzazioni della società civile in 39 paesi hanno sottoscritto una dichiarazione che stigmatizza la scelta dell’Ucraina di sospendere il Trattato contro le mine.

Ecco il testo della dichiarazione.

«In qualità di coalizioni e organizzazioni della società civile che operano per ridurre l’impatto catastrofico della guerra attraverso il disarmo umanitario, siamo profondamente allarmati dalla decisione dell’Ucraina di sospendere illegittimamente il Trattato sulla messa al bando delle mine del 1997. Analogamente ai ritiri altamente deplorevoli degli Stati baltici, della Finlandia e della Polonia, questo passo contraddice palesemente la missione umanitaria fondamentale del trattato, che, come stabilito nel suo preambolo, mira a “porre fine alle sofferenze e alle vittime causate dalle mine antiuomo, che uccidono o mutilano centinaia di persone ogni settimana, per lo più civili innocenti e indifesi, in particolare bambini…”.

È importante sottolineare come questo Trattato non permetta la sospensione dei propri obblighi, nemmeno in tempo di conflitto. Acconsentire a questa sospensione unilaterale crea un precedente pericoloso che potrebbe indebolire il rispetto di qualsiasi strumento di diritto internazionale umanitario durante i conflitti armati in qualsiasi parte del mondo. Esortiamo tutti i Paesi a chiarire pubblicamente e nell’ambito della relazione finale della prossima riunione degli Stati parti (prevista dal 1° al 5 dicembre 2025) che tale ipotesi di sospensione non è consentita dal Trattato.

La decisione dell’Ucraina non solo mina gli obiettivi umanitari e salvavita del Trattato sulla messa al bando delle mine, ma mette anche a repentaglio quasi trent’anni di progressi multilaterali conquistati a fatica per proteggere i civili nei conflitti; progressi raggiunti grazie al lavoro collettivo degli Stati, della società civile, delle Nazioni Unite e del Comitato Internazionale della Croce Rossa. Inoltre, ignora le ripetute richieste delle vittime delle mine e delle comunità colpite, che hanno costantemente esortato gli Stati a non tornare mai più a queste armi arcaiche e devastanti.

Condanniamo con la massima fermezza la violazione grave e su vasta scala delle norme del diritto internazionale umanitario da parte della Federazione Russa nella sua guerra contro l’Ucraina. Le azioni della Russia hanno causato sofferenze devastanti alla popolazione civile in tutta l’Ucraina. E sono proprio i civili, in particolare i bambini, a pagare il prezzo più alto per queste inadempienze rispetto al diritto internazionale.

Una giustificazione spesso invocata per il ritiro o la sospensione del Trattato sulla messa al bando delle mine è la pretesa di sfide geopolitiche senza precedenti. Eppure abbiamo già affrontato momenti difficili nel passato: a tali situazioni problematiche gli Stati hanno risposto non smantellando le norme, ma rafforzando il diritto internazionale umanitario e l’ordine basato sulle regole. È quindi profondamente preoccupante che alcuni Stati stiano ora scegliendo di indebolire il sistema creato proprio per proteggere l’umanità e promuovere la Pace.

È importante il modo in cui vengono combattute le guerre. È importante che i principi umanitari vengano rispettati. Ed è importante che il sistema basato sulle regole continui a esistere».

Qui l’elenco delle organizzazioni che hanno sottoscritto la dichiarazione

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