Rete Disarmo: «Rompere l’embargo umanitario per Gaza»
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«Rompere l’embargo umanitario per Gaza è anche il nostro obiettivo. Per questo sosteniamo l’azione nonviolenta della Global Sumud Flotilla che salperà dalle coste del Mediterraneo con un carico di aiuti»: lo afferma la Rete Pace e Disarmo.
«Alle dichiarazioni degli Stati e dei governi occidentali a cui non fanno seguito azioni concrete, la società civile italiana ed internazionale rispondono con le azioni umanitarie a Gaza, curando feriti e malati, distribuendo cibo ad una popolazione assediata, diventato esplicito obiettivo militare, in fuga perenne, senza un posto sicuro, senza cibo, senza acqua» scrive in una nota la Rete Italiana Pace e Disarmo.
«Chi soccorre e si schiera con le vittime, chi chiede il cessate il fuoco per riportare a casa gli ostaggi ed prigionieri, è accusato di fare il gioco dei terroristi. Chi ha le mani sporche di sangue di bambini, neonati, donne, operatori umanitari, giornalisti, chi usa la fame come arma di guerra, è invece difeso, tollerato, giustificato da quegli Stati e governi che dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale dissero “mai più guerre” adottando la Carta delle Nazioni Unite, impegnandosi a rispettarla e a farla rispettare da tutti gli stati. Questa la realtà che stiamo vedendo e vivendo – prosegue la Rete – In mezzo, sul campo rimangono i morti, le distruzioni, si rafforzano i progetti di occupazione dei territori palestinesi ed eliminazione della stessa popolazione palestinese, il contrario del percorso di pace, della prospettiva di convivenza con uguali diritti dei due popoli. Un suicidio politico. Ragioni profonde che alimentano la spirale di terrore, odio, violenze senza fine».
«Rompere l’embargo umanitario è anche il nostro obiettivo, da sempre. Per questo sosteniamo l’azione nonviolenta della Global Sumud Flotilla che salperà dalle coste del Mediterraneo con un carico di aiuti umanitari su cui chiediamo che siano puntati i fari dei mezzi di comunicazione e dell’opinione pubblica per far sì che nessuna violenza o provocazione possa accadere nel silenzio e nell’indifferenza. Il diritto umanitario internazionale è un diritto fondamentale e non procrastinabile, è un dovere e un obbligo rispettarlo e facilitarlo per tutti gli stati e per tutti i governi – scrive ancora la Rete – Ribadiamo e rilanciamo le richieste contenute nell’appello dell’8 agosto scorso, che ha raccolto e continua a raccogliere adesioni del mondo associativo e sindacale italiano».
LETTURE UTILI
ATLANTE DELLE GUERRE E DEI CONFLITTI DEL MONDO – XIII EDIZIONE
La XIII edizione dell’Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo rivela quali sono le vere cause delle tante (troppe) guerre in corso ed è intitolato Il pianeta gioca a risiko. Nel volume approfondimenti e riflessioni sulle origini dei maggiori conflitti in corso, sugli attori in gioco e sulla corsa al riarmo, che non riguarda solo i paesi in guerra ma coinvolge la maggioranza degli Stati.

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Sono oltre 30 le guerre in corso sul Pianeta. Gli Stati si affidano alle armi per trovare soluzioni, mentre sarebbe urgente investire sull’emergenza climatica, sui diritti umani, sulla democrazia. Crocco e Giordana invitano a guardare il Mondo con occhi differenti, abbandonando le logiche armate della geopolitica a favore di una “geografia dei diritti umani”, che ponga al centro delle relazioni tra Stati la cooperazione e il rispetto dei diritti. Non si tratta di un approccio teorico o ideale, è semplicemente realistico, forse l’unico che può fermare questa pericolosa corsa alle armi.

