Soia, tiroide e menopausa: facciamo chiarezza
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Sulla soia e i suoi effetti sulla tiroide e sulla menopausa circolano informazioni non sempre precise e corrette. La dottoressa Silvia Petruzzelli, biologa nutrizionista, ci aiuta a fare chiarezza.
«Alcuni studi sugli animali avevano introdotto dubbi circa la possibilità della soia di interferire con la biosintesi degli ormoni tiroidei o interferire con l’assorbimento intestinale della tiroxina sintetica (l’ormone esogeno utilizzato per la terapia dell’ipotiroidismo) – scrive la dottoressa Petruzzelli nel suo utilissimo libro “Questa non me la mangio. Liberi di scegliere il cibo senza cadere nella trappola della propaganda e dei falsi miti” – Ma ampi dati clinici mostrano che gli isoflavoni della soia non influenzano negativamente gli ormoni tiroidei nei soggetti con normale funzione della tiroide. Ci sono meno ricerche sugli effetti degli isoflavoni nei soggetti con una funzione tiroidea compromessa (come i pazienti ipotiroidei subclinici); tuttavia, gli studi che hanno coinvolto tali individui non sollevano preoccupazioni».
«Non ci sono, dunque, sufficienti evidenze che suggeriscano che le persone con ipotiroidismo debbano completamente escludere la soia dalla propria alimentazione. L’importante è che la dieta non sia carente di iodio. Gli isoflavoni della soia (genisteina, quello principalmente presente in questo legume, daidzeina e gliciteina) aiutano le donne in menopausa a ridurre sintomi come le vampate di calore e le sudorazioni notturne. La presenza di questi composti aiuta anche a ridurre il rischio di osteoporosi (considerando che la soia è un’ottima fonte di calcio). Le proteine della soia svolgono un ruolo nelle malattie metaboliche. Sono infatti coinvolte nella riduzione del colesterolo sierico e della pressione sanguigna; hanno inoltre effetti sul diabete e sulla resistenza all’insulina. In relazione all’endometriosi, non esistono studi che dimostrino che il consumo di soia possa influenzare negativamente tale malattia infiammatoria; d’altro canto, ci sono due studi che evidenziano il contrario. Per quanto riguarda il legame tra soia e cancro, gli esperti dell’American Institute for Cancer Research (AICR) sfatano questo mito».
In ogni caso, «è bene non esagerare e sceglierla da agricoltura biologica – prosegue Petruzzelli – Va considerato, tuttavia, che la soia può interagire con i seguenti farmaci:
- Taxol (farmaco utilizzato nella chemioterapia)
- Tamoxifene (farmaco utilizzato nel trattamento di alcune forme di tumore al seno estrogeno-dipendenti). L’azione di questo farmaco è quella di modulare selettivamente il recettore degli estrogeni e i fitoestrogeni possono competere con esso.
- Per quanto riguarda l’assunzione di tiroxina sintetica, l’accortezza è di mangiare soia lontano (circa 60 minuti) dall’assunzione dei farmaci che la contengono, in quanto ne può ridurre l’assorbimento intestinale».
Foto: Polina Tankilevitch su Pexels
LETTURE UTILI
Grassi, zuccheri, diete, sale sì o no, proteine per dimagrire… quanta confusione!
Il web, i social, la tv, i giornali: si legge tutto e il contrario di tutto. Come orientarsi dunque in questo caos di “informazioni” spesso superficiali e approssimative, quando non addirittura false e fuorvianti? Questo libro aiuta a fare chiarezza. Lineare, chiaro, diretto, permette di districarsi nei meandri di una propaganda alimentare sempre più spregiudicata che non fa “il bene” del consumatore. Troverete risposte documentate ai tanti interrogativi che oggi arrivano sulle nostre tavole ancor prima degli alimenti. Uno strumento indispensabile per scegliere il proprio cibo in sicurezza.


