Indonesia: fabbrica di batterie sull’isola di una tribù incontattata
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Il governo indonesiano dovrebbe annunciare la costruzione di una fabbrica di batterie per auto elettriche sull’isola di Halmahera. Un progetto che causerebbe la distruzione del popolo incontattato che vive sull’isola»: ad affermarlo è Survival International.
«Il governo indonesiano dovrebbe annunciare questa settimana la costruzione di una fabbrica di batterie per auto elettriche, del valore stimato di 6-7 miliardi di dollari, sull’isola di Halmahera. Un progetto che, denunciano gli esperti, causerebbe la distruzione del popolo incontattato che vive sull’isola»: ad affermarlo è Survival International, organizzazione che da anni si batte per i diritti dei popoli indigeni.
«Il presidente Prabowo Subianto dovrebbe recarsi a Halmahera per inaugurare i lavori. Il governo definisce l’impianto in progetto come “il primo ecosistema integrato al mondo per la produzione di batterie per auto”, ciò significa che l’intero processo, dall’estrazione alla raffinazione del nichel, fino alla realizzazione delle batterie, avverrà su Halmahera – prosegue Survival – Ma il progetto rappresenta una catastrofe per i circa 500 Hongana Manyawa incontattati. La loro foresta ancestrale viene già distrutta dall’estrazione di nichel; ora questa espansione rischia di distruggere completamente la loro foresta e, con essa, anche loro stessi».
«CATL, il più grande produttore al mondo di batterie per veicoli elettrici, dovrebbe diventare partner della joint venture che realizzerà la nuova fabbrica. Rifornisce, tra gli altri, Volkswagen, Tesla, Stellantis, Ford, BMW e Mercedes Benz – prosegue Survival – La notizia arriva a sole due settimane dalla decisione del presidente indonesiano di cancellare quattro concessioni per l’estrazione di nichel nelle vicine isole di Raja Ampat per timore che l’attività mineraria possa danneggiare la fiorente industria turistica».
«Questo annuncio è una sentenza di morte per gli Hongana Manyawa incontattati. Le concessioni per l’estrazione di nichel si estendono già sul 40% del loro territorio» ha commentato la Direttrice generale di Survival International Caroline Pearce. «La loro casa, la terra che la legge internazionale riconosce come loro, viene sottratta e distrutta in modo spudorato per soddisfare gli interessi delle industrie globali e il consumo su scala mondiale».
In foto una piccola parte della distruzione causata dall’estrazione di nichel nell’isola di Halmahera in Indonesia. © Survival
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