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L’inquinamento favorisce il declino cognitivo

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Secondo uno studio pubblicato sulla rivista  Neurotoxicology, le persone che vivono in ambiente urbano hanno una maggiore probabilità di vivere il declino cognitivo con l’avanzare dell’età per colpa dell’inquinamento atmosferico.
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Neurotoxicology, le persone che vivono in ambiente urbano hanno una maggiore probabilità di vivere il declino cognitivo con l’avanzare dell’età per colpa dell’inquinamento atmosferico. La ricerca di Nicole Gatto e colleghi della Loma Linda University si focalizza in particolare su tre inquinanti: ozono, biossido di azoto (NO2) e particolato PM2.5. Gli scienziati hanno coinvolto 1496 soggetti di età media di 60,5 anni che risiedevano nell’area di Los Angeles. L’esposizione all’inquinamento atmosferico è stata assegnata a ogni residente mediante informazioni geografiche e sistemi di monitoraggio relativi al periodo 2000-2006. Le funzioni cognitive sono poi state valutate sulla base di una batteria di test neurofisiologici. Un’esposizione ambientale all’NO2 superiore alle 20 parti per miliardo tendeva a essere associata a una minore memoria logica; l’esposizione a oltre 49 parti per miliardo di ozono, invece, danneggiava le funzioni esecutive. Non è ancora chiaro il meccanismo che si cela dietro questi effetti, anche se è probabile che queste sostanze chimiche causino stress ossidativo e infiammazione che portano a disfunzioni e morte delle cellule cerebrali.

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