Perché non ascoltare Gabrielli?
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Come si può chiudere gli occhi sul dramma quotidiano di frane e alluvioni che investono l’Italia. Secondo il rapporto di Legambiente DissestoItalia si è passati da poco più di 100 eventi l’anno tra il 2002 e il 2006 ai 351 del 2013 e ai 110 solo nei primi 20 giorni del 2014.
Troppi soldi? Può darsi, ma consideriamo che in Italia si spendono ogni anno 2,6 miliardi per riparare i danni provocati dalle catastrofi. Dunque più di quello che servirebbe per interventi di messa in sicurezza.
Dove si possono reperire questi fondi? Sicuramente servirebbe un nuovo piano Marshall in grado di rilanciare l’economia e investire in cose utili, infrangendo il patto di stabilità e rifiutando al ricatto del debito pubblico. Lo scorso novembre le associazioni ambientaliste hanno scritto una lettera congiunta al Ministero proponendo un modo per reperire subito dieci miliardi. La proposta è di rinunciare a 6 grandi opere giudicate inutili: la Tav Torino-Lione (5.6 miliardi), l’autostrada Tirreno-Brennero (1,4), l’autostrada Orte-Mestre (1,4), il Ponte sullo Stretto di Messina (250 mln), l’autostrada Cisterna Valmontone e il corridoio Roma-Latina (711 milioni). Tracciando una riga su questi progetti già finanziati e in parte anche avviati, si avrebbero 9,442 miliardi di euro.