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Come spiega l’Huffington Post, questi dati sottolineano ancora una volta come il calo delle emissioni di gas serra non sia fondamentale soltanto per arginare il cambiamento climatico, ma anche per tutelare la salute della popolazione. Una netta sforbiciata alle emissioni di CO2, infatti, porterebbe anche a un parallelo calo di altre sostanze quali il diossido di zolfo, gli ossidi di azoto, le polveri sottili e il mercurio. Sostanze responsabili dell’insorgere di disturbi respiratori, attacchi cardiaci e, in generale, di decessi prematuri.
Lo studio esamina tre possibili scenari. A detta dei ricercatori, quello che prevede l’adozione di uno standard statale per il settore elettrico sarebbe in grado di garantire il maggior numero di benefici addizionali: -35% delle emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 2005, -27% di diossido di zolfo e mercurio, -22% di ossidi di azoto. Peraltro, si tratta proprio dello scenario che si avvicina maggiormente agli annunci dell’Agenzia per la protezione ambientale americana, che a giugno si è impegnata per un -30% delle emissioni di gas serra entro il 2030. Al di là dei risultati, avvertono i ricercatori, ha molto peso anche il modo con cui vengono raggiunti: a parità di riduzione di emissioni di CO2, i benefici addizionali possono variare nettamente a seconda delle politiche adottate.