La “Settimana del Pianeta”, dal 12 al 19 ottobre, con 152 eventi gratuiti in 113 città da nord a sud dello Stivale, aspira a diffondere - a partire dalle scuole - il rispetto per l'ambiente e la cura per il territorio.
Alluvioni, frane e terremoti sono sempre più frequenti in un’Italia fragile ed esposta ai pericoli naturali e ai cambiamenti climatici, ma nonostante morti e danni anche economici, non c’è una profonda consapevolezza diffusa nè un vero impegno individuale nè politico. Come non c’è profonda conoscenza delle risorse naturali, geologiche, culturali dell’Italia e delle loro potenzialità economiche. La “Settimana del Pianeta”, dal 12 al 19 ottobre, con 152 eventi gratuiti in 113 città da nord a sud dello Stivale, aspira a diffondere – a partire dalle scuole – il rispetto per l’ambiente e la cura per il territorio, la conoscenza del nostro patrimonio ambientale e geologico e come farlo diventare strumento di promozione turistico-culturale. «Una grande occasione per far conoscere agli italiani e anche all’estero le risorse che abbiamo, energetiche, culturali, per creare lavoro e mettere in sicurezza il territorio» ha spiegato il vice presidente della Camera dei Deputati Luigi Di Maio in occasione della presentazione annunciando che indicherà questo evento ai parlamentari italiani e scriverà «ai presidenti dei parlamenti europei e di altri paesi del mondo per invitarli a venire a vedere quali sono le bellezze dell’Italia e le occasioni di lavoro e di investimento che si possono creare». Se da un lato ci sono disastri naturali anche a causa della mano dell’uomo, per esempio con il consumo di suolo (8 km quadrati al secondo), o spreco di acqua (con 152 metri cubi «prelevati» pro capite e un consumo per abitante di 92,5 metri cubi, l’Italia è uno dei campioni europei nel consumo di acqua a uso potabile), dall’altro «in Italia c’è un patrimonio inestimabile, dagli 8.000 km di coste alle due catene montuose Alpi e Appennino, dai vulcani al sottosuolo che offre una grande opportunità per il futuro con la geotermia» ha spiegato Silvio Seno ordinario di Geologia all’Università di Pavia. La Settimana del Pianeta Terra vuole mostrare anche il ruolo strategico che le Geoscienze italiane svolgono quotidianamente« su più fronti: ambiente, energia, clima, salute, risorse naturali, rischi naturali, erosione delle coste, geomateriali, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale e monumentale. Altro obiettivo è «incrementare il dialogo tra scienziati e tecnici da una parte, politici e decisori dall’altra» ha spiegato Seno anche perchè «il costo complessivo dei danni provocati in Italia da terremoti, frane e alluvioni, dal 1944 al 2012, è pari a 242,5 miliardi di euro, circa 3,5 miliardi all’anno», mentre è esigua la spesa per Ricerca e Sviluppo in rapporto al Pil e scarsi gli investimenti, in particolare, nella ricerca nelle scienze della Terra. I 152 eventi, alcuni illustrati da Rodolfo Coccioni , Ordinario di Paleontologia presso l’Università di Urbino e Responsabile de La Settimana del Pianeta Terra, sono finanziati dalla Federazione Italiana di Scienze della Terra e dalle Università di Urbino e Pavia e realizzati a carico dei singoli organizzatori (oltre 80 i partner tra Enti di ricerca, Università, Musei, associazioni scientifiche, parchi naturali, privati).