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Terremoto in Emilia causato da attività umane?

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Un rapporto internazionale dimostra il nesso tra attività umane e terremoto in Emilia. Sul banco degli imputati il piccolo impianto di Cavone
Il terremoto in Emilia causato dall’estrazione degli idrocarburi? Certezze non ce ne sono, ma il dubbio si insinua e crea sconcerto tra la popolazione. Dopo le prime smentite e le rassicurazioni da parte delle autorità scientifiche e istituzionali, arrivano le anticipazioni dell’atteso rapporto scientifico internazionale che parlano di probabili influenze delle attività umane”. Il casus belli è l’attività umana di estrazione di petrolio a Cavone, in Emilia Romagna, che potrebbe aver innescato il terremoto del 20 maggio 2012, con epicentro a 20 chilometri di distanza dall’impianto estrattivo. Il rapporto, non pubblicato, ma divulgato in anteprima da Science questa settimana, traccia le conclusioni di un lavoro commissionato a fine 2012 a un panel internazionale di geologi denominato Ichese e formato da due italiani, tra cui Franco Terlizzese, ingegnere alministero dello Sviluppo economico, e tre stranieri, tra cui Peter Styles, della Keele University). Lo studio ha indagato sugli eventuali collegamenti tra l’estrazione di idrocarburi e il sisma, in particolare le due scosse maggiori, quella di magnitudo 5,9 del 20 maggio 2012 e quella di magnitudo 5,8 nove giorni dopo.
Secondo Science, il rapporto di Ichese (questo il nome del panel) è stato presentato alle autorità oltre un mese fa, ma il suo contenuto scottante ne sta ritardando la pubblicazione.
l rapporto di Ichese ha anzitutto smentito che le attività umane in un deposito di gas a Rivera, nella valle del Po, proprio al di sopra di una faglia geologica vicina ai due epicentri, siano in qualche modo legate al terremoto, come qualcuno aveva invece ipotizzato, anche perché la trivellazione, al momento del sisma, ancora non era iniziata. Al contrario, ha indicato nel piccolo impianto di Cavone, di proprietà di Gas Plus, un possibile corresponsabile dell’evento.  Sull’argomento è necessario fare ulteriore chiarezza, con uno sforzo di trasparenza da parte delle istituzioni, perché la ferita è ancora aperta: il terremoto in Emilia ha causato la morte di 27 persone, con 5000 persone che hanno perso le proprie case. Nel frattempo, come confermato anche oggi dal governatore Vasco Errani, l’attività di estrazione nei pressi di Cavone (Mo) è sospesa ed è atteso per oggi l’accordo con la società di gestione Gas Plus per l’avvio di un’attività di monitoraggio e ricerca scientifica sui possibili legami fra le trivellazioni e il terremoto.

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