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Verso l’addio al ponte sullo stretto

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Il ministro uscente Corrado Passera annuncia: nessuna dilazione, dall’1 marzo decadono atti e concessioni. E lo ha detto parlando del ponte sullo stretto di Messina, il giorno dopo una lettera dalle associazioni ambientaliste. Ora ci si avvia davvero a grandi passi verso il tramonto definitivo di questa opera inutile e costosissima. A meno di sorprese post-elezioni.
Il ministro uscente Corrado Passera annuncia: nessuna dilazione, dall’1 marzo decadono atti e concessioni. E lo ha detto parlando del ponte sullo stretto di Messina, il giorno dopo una lettera dalle associazioni ambientaliste. Ora ci si avvia davvero a grandi passi verso il tramonto definitivo di questa opera inutile e costosissima. A meno di sorprese post-elezioni.
Il Consiglio dei ministri ha infatti comunicato che «il ministro delle infrastrutture e dei trasporti ha svolto una relazione sul Ponte sullo Stretto di Messina», nella quale ha sottolineato «l’assenza delle condizioni necessarie per l’emanazione di un decreto legge di proroga del termine per la stipula dell’atto aggiuntivo (fissato all’1 marzo 2013), come era stato richiesto dal Contraente generale». Passera ha illustrato lo stato della trattativa tra la società Stretto di Messina Spa e il Contraente generale, Eurolink, e ha sottolineato che «il Contraente generale ha receduto dal contratto lo scorso novembre e, in seguito, ha impugnato di fronte al Tar del Lazio la nota con cui Stretto di Messina Spa si opponeva al recesso. La relazione ha sottolineato inoltre l’assenza delle condizioni necessarie per l’emanazione di un decreto legge di proroga». Quindi, dopo l’1 marzo, in base al decreto legge saranno «caducati, tutti gli atti che regolano i rapporti di concessione, nonché le convenzioni ed ogni altro rapporto contrattuale stipulato dalla società concessionaria». Esultano Fai, Italia Nostra, Legambiente, Man e Wwf: «E’ un bene che il Governo abbia deciso di non procedere, come paventato da noi in una lettera inviata al Premier Mario Monti con la proroga per decreto del termine dell’1 marzo 2013. Ora speriamo che questa vicenda possa considerarsi chiusa dopo 10 anni di inutili progettazioni (nel 2003 è stato presentato il progetto preliminare) e senza che ancora sia stata dimostrata la fattibilità tecnica ed economico-finanziaria del ponte sospeso (stradale e ferroviario) più lungo del mondo (3.3 km di lunghezza, sorretto da torri di circa 400 m di altezza), localizzato in una delle aree a più elevato rischio sismico e di maggior pregio naturalistico del Mediterraneo. Dall’1 marzo, se non ci sarà un atto aggiuntivo, si dovrà mettere la parola fine al progetto del ponte e cancellare la Stretto di Messina SpA; lo richiede la legge”.

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