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Sigaretta elettronica: parte uno studio

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L’Istituto Tumori di Milano sta lanciando uno studio multicentrico per paragonare “il fumo di sigaretta tradizionale con quello della sigaretta elettronica”: lo spiega Marco Pierotti, direttore scientifico della struttura. Lo studio non è ancora partito, ma è in via di definizione grazie anche a una collaborazione con la Southern University californiana e la Cornell University di New York.
L’Istituto Tumori di Milano sta lanciando uno studio multicentrico per paragonare “il fumo di sigaretta tradizionale con quello della sigaretta elettronica”: lo spiega Marco Pierotti, direttore scientifico della struttura. Lo studio non è ancora partito, ma è in via di definizione grazie anche a una collaborazione con la Southern University californiana e la Cornell University di New York. “Misureremo i vari particolati, come il Pm 2,5 e il Pm 10, la quantit. di carbonio e tutti i fattori ed elementi potenzialmente pericolosi. Dopo questa indagine – dice Pierotti – avremo certamente un dato più solido” sulla questione. La posizione dell’Int è quella espressa anche dal Ministero della Salute, ovvero: la sigaretta elettronica, per precauzione, va considerata pericolosa finchè non si dimostra il contrario (peccato che questo principio non venga applicato su larga scala e su tutto, ma solo assai episodicamente!).   “La realtà – aggiunge Ugo Pastorino, responsabile della chirurgia toracica all’Int – è che non sappiamo quali siano gli effetti reali che la sigaretta elettronica produce sulla salute. Siamo preoccupati che possa favorire il consumo di droghe, invece che ridurlo. Noi siamo interessati a produrre un’astensione permanente dal fumo di sigaretta; per questo nello studio misureremo quanti tra chi usano la sigaretta elettronica si sono astenuti da un anno da quelle tradizionali. E poi – conclude – vogliamo stabilire  se è più efficace di altri strumenti che abbiamo testato e di cui abbiamo dimostrato l’efficacia: ci sono farmaci che usati nella maniera adeguata possono ottenere dal 20 al 40% di astensione definitiva, fino ad eliminare anche l’intossicazione da nicotina. Un aspetto importante, perchè la tossicità cardiovascolare è pesante anche in queste sigarette elettroniche”.

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