Il Mensile
Il valore del biologico nell’emergenza
Questa crisi sanitaria ci insegna molto, ma una cosa su tutte: i beni di primissima necessità devono provenire dai territori.
Questa crisi sanitaria ci insegna molto, ma una cosa su tutte: i beni di primissima necessità devono provenire dai territori.
Tredici le organizzazioni e le associazioni promotrici del documento che indica le scelte per una strada di sostenibilità e salute vera, che ci portino fuori dall’impasse, tra cui agricoltura biologica e rispettosa della biodiversità, del suolo e dell’uomo; bonifiche ambientali; rigenerazione urbana; sanità pubblica senza speculazioni. Anche Terra Nuova Edizioni tra i sottoscrittori.
Delusione da parte della Coalizione #CambiamoAgricoltura per la mancata presentazione della strategia “Farm to fork” (Dal campo alla tavola) da parte della Commissione Europea, che ha rimandato il tutto di un mese. L’appello: «Il Covid non sia una scusa per rimandare gli impegni presi per un’agricoltura sostenibile».
Al Poderaccio, siamo partiti da questa frase di Gandhi e ci siamo lanciati una sfida ambiziosa ma da noi ritenuta assolutamente necessaria: dimostrare che si possono ottenere prodotti e servizi in modo sostenibile e che ci permettesse di vivere dignitosamente.
Per fare agricoltura biologica oggi c’è bisogno di nuove competenze e molta professionalità. Per questo l’offerta formativa è molto vasta.
Si è costituita l’ Alleanza europea di ricerca per un’agricoltura senza pesticidi che è stata formalizzata a Parigi presso il Salone Internazionale dell’Agricoltura.L’Alleanza include al momento 24 istituzioni di ricerca di 16 Paesi Europei che hanno accolto l’impegnativa sfida di produrre cibo senza l’utilizzo di pesticidi. L’intervento di Patrizia Gentilini, oncologa e membro di Isde Medici per l’Ambiente.
Creare un Biodistretto delle Colline e dei Castelli Romani alle porte di Roma, il comune agricolo più grande d’Europa. E’ questo l’obiettivo del coordinamento per la costituzione del Comitato Promotore che ha presentato l’iniziativa presso l’Orto Botanico dell’Università di Roma Tor Vergata.
Santa Rita Bio Caseificio Sociale 1964 da oltre 55 anni “fa” con metodo artigianale Parmigiano Reggiano con solo latte di montagna. Dal 1992 ha scelto di farlo con il metodo dell’agricoltura e zootecnia biologica certificata ICEA (Istituto Certificazione Etica Ambibientale).
Coalizione #CambiamoAgricoltura: «Serve un Piano Strategico Nazionale della PAC post 2020 in grado di assicurare contributi concreti dell’agricoltura al Green New Deal dell’Unione Europea».
Serve una gestione sempre più sostenibile del suolo. Lo ricorda FederBio, sottolineando l’importanza di tutelare la fertilità del terreno, preziosa risorsa dove si concentra il 90% della biodiversità del pianeta in termini di organismi viventi.
L’esperienza e gli studi di Navdanya International sui miglioramenti della salute del suolo coltivato con pratiche biologiche.
Ottanta giovani agricoltori biologici si formeranno in Italia grazie al progetto Start Up Bio finanziato dall’Ue nell’ambito del Programma Erasmus Plus, con la collaborazione di Federbio. Saranno 320 in tutta Europa.
«L’attuale modello di produzione e consumo non è più sostenibile. La cosiddetta rivoluzione verde della chimica ha fallito»: dalla dura critica uscita dal workshop “Agroecologia per l’agricoltura biologica» tenutosi a Firenze emergono però anche soluzioni e proposte per cambiare il paradigma nella produzione del cibo e nel rapporto con il suolo e i territori.
Dagli Stati Generali del biologico che si sono tenuti a inizio settembre, in concomitanza con il Sana a Bologna, è uscito il Manifesto Bio 2030, documento programmatico che definisce le linee strategiche e di intervento dei prossimi anni per un comparto che fa della sostenibilità il suo fondamento.
È uscito nei cinema italiani il film “La fattoria dei nostri sogni”, la storia vera di John e Molly Chester, coppia in fuga dalla città che realizza il sogno di costruire dal nulla un’enorme fattoria seguendo i criteri della coltivazione biologica e di una completa sostenibilità ambientale.
I dati SINAB confermano l’Italia come Paese leader nel biologico. Soddisfatta FederBio per un mercato che continua a crescere a ritmi sostenuti. Dal 2010 al 2018: +800.000 ettari di superficie coltivati a bio e + 27.000 aziende agricole. Il punto agli Stati Generali del biologico a Bologna, che hanno coinciso con l’apertura del Sana, il Salone del biologico al quale Terra Nuova è presente.
Sabato 7 settembre a Bologna, nella cornice di Palazzo Re Enzo, si terrà la Festa del BIO 2019, evento pubblico dedicato al biologico organizzato da FederBio in collaborazione con AssoBio e con la partecipazione di Kyoto Club e del WWF. Ci sarà anche Terra Nuova con uno spazio per incontrare i partecipanti e tra i relatori dell’incontro pubblico (ore 18) “Agricoltura biologica: un’alleata contro i cambiamenti climatici”.
L’autunno si avvicina, ma nell’orto ci sono ancora da fare semine e trapianti. E possiamo cogliere l’occasione per fare spazio a qualche specie insolita.
I contadini che hanno scelto il biologico sono in trincea: l’invasione sempre più massiccia di pesticidi ed erbicidi rappresenta un rischio di contaminazione ambientale che va fermato. La protesta cresce e scatta la ribellione nei confronti della “peste chimica”.
Proteggere le foreste e proporre un nuovo paradigma per il sistema agro-alimentare: secondo il nuovo rapporto dell’IPCC su cambiamenti climatici e uso del suolo, sono queste le soluzioni alla crisi climatica ed ecologica in atto che porterà più fame e migrazioni nel mondo.