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Slow Food: «Ci stiamo mangiando il suolo»
«In Italia il consumo di suolo non accenna a frenare e rappresenta un pericolo concreto per il nostro futuro»: lo dichiara Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia.
«In Italia il consumo di suolo non accenna a frenare e rappresenta un pericolo concreto per il nostro futuro»: lo dichiara Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia.
Sulle pendici del Gran Sasso, a Calascio (L'Aquila), è partita la Scuola di perfezionamento per la pastorizia estensiva, iniziativa promossa da Slow Food.
«Si sta costruendo una impalcatura di controlli costosissimi e difficili da sostenere da parte dei piccoli produttori artigianali di formaggi con latte crudo»: l’allarme è lanciato da Slow Food che spiega come le nuove norme rischino di stroncare le filiere di prodotti d’eccellenza del Made in Italy.
Dopo oltre dieci anni di lavoro, il Centro di Ricerca sul Cancro dell’Istituto Ramazzini di Bologna ha pubblicato uno studio che dimostra, senza se e senza ma, che il glifosato è cancerogeno. E Slow Food Italia chiede che ne sia immediatamente vietata la produzione e la vendita.
Sabato 21 giugno a Firenze, dalle 11 alle 13, un’importante occasione per informarsi su cosa sta accadendo in Italia e in Europa sul fronte dei nuovi Ogm. Fondazione Est-Ovest e Terra Nuova organizzano (presso gli spazi della Fondazione in via del Guarlone 69) un incontro pubblico dal titolo “Nuovi Ogm: cosa ci aspetta? L'UE accelera la deregolamentazione e il governo italiano li sta già autorizzando in campo: facciamo chiarezza”.
Sabato 21 giugno a Firenze, dalle 11 alle 13, un’importante occasione per informarsi su cosa sta accadendo in Italia e in Europa sul fronte dei nuovi Ogm. Fondazione Est-Ovest e Terra Nuova organizzano (presso gli spazi della Fondazione in via del Guarlone 69) un incontro pubblico dal titolo “Nuovi Ogm: cosa ci aspetta? L’UE accelera la deregolamentazione e il governo italiano li sta già autorizzando in campo: facciamo chiarezza”.
«L’indifferenza dei più, la miopia e la sete del profitto di una parte dell’industria sta uccidendo la biodiversità, l’unica ricchezza in grado di salvarci. Il degrado ambientale che stiamo vivendo è causa di povertà, costringe milioni di persone a migrare e concorre a innescare conflitti»: lo afferma Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia.
Terra Nuova sarà presente a Sana Food, la manifestazione dedicata al settore food del biologico che si tiene al quartiere fieristico di Bologna dal 23 al 25 febbraio.
Slow Food Italia aderisce all’appello per fermare l'accordo commerciale tra UE e Mercosur che rischia di spalancare le porte europee ad alimenti che non rispettano gli standard in vigore in ambito comunitario.
Nei cinque giorni di Terra Madre Salone del Gusto a Torino oltre 300 mila persone, sold out 250 conferenze con 700 relatori dall’Italia e dall’estero, 5000 visitatori solo nel percorso dell’Orto Slow Food. Terra Nuova era presente con i suoi autori.
Mettere al centro delle agende politiche globali il valore del cibo, elemento centrale per assicurare diritti fondamentali per tutti gli esseri umani: è il messaggio che Edward Mukiibi, presidente di Slow Food e Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia rivolgono ai leader del G7 Agricoltura che si terrà a Siracusa.
«La morte di Satnam Singh è solo l’ultima atroce tragedia, conseguenza di un sistema che produce schiavitù, sfruttamento e morte, insieme alla narrazione che lo sostiene in nome del profitto, che chiede di massimizzare la produzione al minor costo possibile, e del consumo»: lo afferma Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia.
«Sì alla più ampia diffusione della doggy bag negli esercizi pubblici, ma non basta. Lo spreco si combatte prima ancora di mettere le gambe sotto a un tavolo in un'osteria, in una pizzeria o in un ristorante. Lo si combatte attraverso l'educazione alimentare»: così Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia.
«Negli ultimi anni assistiamo a una crisi della partecipazione nelle attività sociali, ludiche e associative. La cura è ciò che definitivamente legittima e rende sostenibile qualsiasi processo di ritorno alla partecipazione»: lo spiega Giacomo Miola, vicepresidente di Slow Food Italia.
Federico Varazi, vicepresidente di Slow Food Italia, sottolinea l'importanza di affrontare i problemi legati al difficile accesso alla terra per impiantare vigneti di qualità e ai cambiamenti climatici che aggravano le parassitosi.
«Comprendere le questioni alla radice: questa è la radicalità che auspico. Non tanto avere o dare risposte radicali, perché, ancor più importante è, in un’ottica etica, porre questioni»· lo sottolinea Barbara Nappini, presidente di Slow Food sul numero di ottobre della rivista Terra Nuova.
“Nuovi OGM alle porte. Partecipa alla mobilitazione per fermarli” è il titolo dell’evento pubblico organizzato da Terra Nuova che si terrà domenica 15 ottobre dalle 16.30 alle 19.00 presso la Fondazione Est-Ovest, in via Girolamo Vitelli 20 a Firenze. Tra gli ospiti anche Vandana Shiva di Navdanya International.
«Il prato stabile è l’emblema del perfetto equilibrio tra natura ed esseri umani, tra rispetto dell’ambiente e produzione. Un patrimonio ambientale, sociale, culturale ed economico che può cambiare il futuro delle terre alte, ma anche rigenerare i terreni esausti delle pianure»: così Slow Food nella presentazione del Manifesto per salvare i prati stabili, i pascoli e i pastori.
«Per parlare di cibo sano e sostenibile, occorre andare oltre: per Slow Food la sostenibilità va oltre gli aspetti tradizionali generalmente considerati e tiene conto di parametri come la resilienza, la salute e l’etica. Per noi, è dunque "sano»" quel cibo che favorisce la salute del Pianeta insieme a quella umana, riconoscendo la complessa interconnessione tra la salute delle persone, delle piante, degli animali e del Pianeta»: l'intervento di Roberta Billitteri, vicepresidente di Slow Food Italia.
Raoul Tiraboschi, vicepresidente di Slow Food Italia, ci parla di mercati della terra nel suo intervento pubblicato sul numero di luglio della rivista Terra Nuova, che condividiamo anche con chi ci segue sul web.