Riso della festa
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Un primo piatto gustoso e ricco, con riso integrale, frutta secca, mirtilli e uvetta. Da provare! E adatto da portare in tavola anche nei giorni di festa.
Ingredienti
- 200 g di riso integrale
- 150 g di riso rosso integrale
- 2 scalogni
- 2 gambi di sedano
- 1 carota
- 40 g di uvetta
- 40 g di uva di Malaga
- 60 g di mandorle pelate
- 1 ciuffo di prezzemolo
- 30 g di mirtilli rossi essiccati
- 3 tazze di olio
- sale
- pepe
- 1 presa di cardamomo (o qualche seme)
Procedimento
Lavate il riso e mettetelo in una pentola dal fondo pesante e con un coperchio a buona tenuta, con il doppio del volume di acqua. Portate a bollore, salate e cuocete a fiamma bassa (con l’ausilio di uno spargifiamma) per 45 minuti, fino a totale assorbimento del liquido.
Ammollate i due tipi di uva passa, tostate leggermente le mandorle e tagliatele a lamelle.
Riducete in cubetti molto piccoli il sedano e la carota. Sminuzzate lo scalogno e fatelo appassire in una padella ampia con l’olio a fiamma dolce, con un pizzico di sale,
per 3-4 minuti.
Aggiungete la carota e saltate per 2 minuti, poi il sedano per un altro minuto, con il cardamomo e una macinata di pepe; gli ortaggi devono restare un
po’ croccanti. Unite allora l’uvetta scolata, i mirtilli e lasciate che il tutto si insaporisca bene. Completate con il riso, saltandolo per un minuto, mescolate bene il tutto e guarnite con le mandorle e il prezzemolo.
Scopri il ricettario Ricette per giorni speciali
Le autrici hanno apparecchiato “la tavola delle feste“, intorno alla quale sederci per riscoprire il piacere di mangiare in compagnia piatti gustosi e semplici, preparati con amore e cura. Nel libro troviamo suggerimenti per una cena romantica a lume di candela, per festeggiare il compleanno dei bambini, per una cena di mezza estate, per un brunch con gli amici, per il pranzo di Pasqua e di Natale, per il picnic di Pasquetta e per il cenone di Capodanno. I piatti vegetariani e vegani, ispirati alla tradizione mediterranea, prestano attenzione alla stagionalità degli ingredienti, preferibilmente biologici e a km 0, anche se non mancano i contributi che arrivano da altre zone di mondo.
