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Le proposte di Legambiente per la resilienza idrica

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Siccità, acque inquinate, piogge improvvise e violente, alluvioni: le proposte di Legambiente per arrivare a una resilienza idrica.

Le proposte di Legambiente per la resilienza idrica

Siccità, acque inquinate, piogge improvvise e violente, alluvioni: le proposte di Legambiente per arrivare a una resilienza idrica.

«L’Italia è infatti al centro di una crisi climatica sempre più acuta, con una gestione dell’acqua senza una visione d’insieme – spiega Legambiente – Da un lato abbiamo eventi legati a una siccità prolungata, dall’altro quelli legati alla troppa acqua, che porta con sé alluvioni e frane: dal 2017 si sono contati 142 eventi di siccità prolungata e, dal 2013 al 2022, ben 179 gli stati di emergenza per alluvioni e frane. Dietro questi numeri ci sono storie, comunità e persone reali che sono davvero in difficoltà».

Tra le proposte indirizzate al Governo, l’associazione ambientalista chiede di «mettere al centro dell’agenda politica la resilienza idrica dando piena implementazione alla Direttiva Quadro Acque, Direttiva Alluvioni e a tutte le normative collegate alla gestione della risorsa e all’adattamento ai cambiamenti climatici, a partire dall’emanazione del Decreto Presidente della Repubblica (D.P.R.) che regolamenterà il riutilizzo per i molteplici usi irrigui, industriali civili e ambientali, armonizzando la normativa vigente e permettendo ai gestori un quadro normativo stabile e coerente. È fondamentale uscire dalla logica emergenziale con Piani anti alluvione e Piani per la gestione della siccità che vanno condivisi tra istituzioni e comunità locali, integrando buone pratiche, competenze scientifiche ed eccellenze tecnologiche; ridurre i consumi e migliorare l’efficienza idrica; promuovere una strategia di mitigazione delle immissioni di inquinanti, ad esempio a livello agricolo utilizzando l’agricoltura biologica e integrata di alto livello, oppure relativamente all’inquinamento da FPAS proseguendo i lavori verso il bando universale. Rafforzare controllo e monitoraggio sull’uso e sugli scarichi nei settori agricolo, industriale ed edilizio; rilanciare a livello nazionale e su scala locale la costruzione e l’adeguamento e/o messa in regola dei sistemi fognari e di depurazione migliorando l’intero sistema di gestione con piena attuazione della nuova Direttiva 2024/3019. Senza una strategia nazionale per la risorsa idrica e una pianificazione efficace, ribadisce Legambiente, il Paese continuerà a pagare caro gli effetti e i danni legati a siccità, alluvioni e inquinamento delle acque».

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Terra Nuova Ottobre 2025

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