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Ferroni (WWF): «Il salto nel buio della PAC post 2027»

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Per Franco Ferroni, responsabile agricoltura e biodiversità di WWF Italia, la nuova PAC sarà un vero e proprio salto nel buio in materia di tutela di suolo, salute e ambiente.
Ferroni (WWF): «Il salto nel buio della PAC post 2027»

di Franco Ferroni, responsabile agricoltura e biodiversità di WWF Italia

Nel mese di luglio la Commissione Ue ha pubblicato la sua proposta per il Quadro finanziario pluriennale e la Politica agricola comune (Pac) per il periodo 2028-2034. La proposta, se adottata, comporterebbe un aumento del bilancio dell’Ue di 2000 miliardi di euro a prezzi correnti, ma prevede una modifica delle priorità della Commissione che privilegia gli obiettivi collegati a sicurezza, difesa, miglioramento della competitività, mentre i riferimenti all’ambiente, al clima, alla sostenibilità diventano una priorità minore. L’impatto sulla Pac post 2027 sarà rilevante con un taglio annunciato del 22% delle risorse. Unica notizia positiva la limitazione dei pagamenti basati sulla superficie e l’eliminazione dei titoli storici, per una più equa distribuzione delle risorse a vantaggio delle piccole aziende agricole. La principale novità sarà la creazione di un fondo unico nel quale confluirebbe anche la Pac, insieme alla politica di coesione, ma con risorse proprie vincolate. Il dibattito pubblico si è focalizzato solo su questi due temi (taglio del budget e fondo unico) ignorando gli effetti per la tutela del clima, dell’ambiente e della biodiversità. Gli obiettivi ambientali e climatici non saranno più obiettivi prioritari della futura Pac. Non esisteranno più programmi ambientali finanziati al 100% dall’Ue. I requisiti di condizionalità per i pagamenti diretti saranno indeboliti a favore di incentivi per impegni volontari degli agricoltori. Si tratta di un salto nel buio, senza una seria valutazione dei possibili effetti negativi per la stessa agricoltura, perché i problemi ambientali che avevano motivato il Green deal resteranno senza soluzioni.

L’intervento di Ferroni è stato pubblicato sul numero di novembre della rivista Terra Nuova.

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