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Il biologico sta salvando il Perù

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Il Perù si converte all’agricoltura biologica e i contadini riescono ad affrancarsi dalle piantagioni di cocaina. Strumento di salute e di lotta al narcotraffico!
«In Perù lo sviluppo di produzioni agricole biologiche sta rappresentando, insieme al Fair Trade, una grande opportunità di sviluppo per i contadini locali, molti dei quali hanno abbandonato più di 35.000 ettari di piantagioni di cocaina per coltivare cacao e caffè biologico. Questo ha anche contribuito fortemente alla lotta contro il narcotraffico». Lo ha detto il vicepresidente del Perù, Marisol Espinoza Cruz, ospite a Bologna al convegno “Donne di terra – Il legame fertile tra il sentire e il fare”, organizzato da Alce Nero, marchio che riunisce in Italia e nel mondo oltre mille agricoltori e apicoltori biologici, con il patrocinio di Alma Mater. «Il biologico – ha raccontato Espinoza Cruz durante il suo intervento – ha permesso anche una grandissima partecipazione da parte delle donne. Una partecipazione che ha rafforzato le famiglie e ha contribuito a guardare avanti per la creazione di nuove associazioni vicine al Fair Trade. In questo, la presenza di Alce Nero in Perù, con le sue coltivazioni di caffè e cacao biologici, è stata molto importante».   Ospiti del convegno anche la direttrice della cooperativa agricola di Srebrenica “Insieme”, Rada Zarkovic, e le docenti dell’Università di Bologna Stefania Pellegrini e Donatella Campus.

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