L’impegno per l’economia circolare
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“In Sicilia, culla di biodiversità e cultura contadina, un piccolo frutto antico torna protagonista grazie alla scienza: è la mandorla “attivata”. Con il Progetto BIOMA, agricoltura rigenerativa, ricerca nutrizionale e innovazione si intrecciano per valorizzare la mandorla siciliana e con l’obiettivo ambizioso di trasformarla in un alimento ancora più ricco di proprietà benefiche. Un’iniziativa che guarda al futuro della salute, dell’ambiente e dell’economia rurale, con un modello sostenibile che parte dalle radici della tradizione.
Si è tenuta ad aprile al Muse di Trento la giornata del Made in Italy ed è stata celebrata l’industria sostenibile della carta.
L’industria cartaria italiana ha già affrontato con successo una transizione energetica basata su gas e cogenerazione ad alta efficienza che ha permesso di sviluppare un tessuto industriale importante e, al contempo, abbattere i consumi energetici (per unità di prodotto) del 25% negli ultimi 25 anni.
Lombardia al primo posto per numero di edifici a energia quasi zero. Seguono l’Emilia-Romagna (7,5mila) e la Puglia (7mila). Si chiamano NZEB (Nearly Zero Energy Building) e sono costruzioni progettate per ridurre al minimo i consumi energetici grazie a tecnologie avanzate, isolamento termico di nuova generazione e l’utilizzo prevalente di fonti rinnovabili.
“In Sicilia, culla di biodiversità e cultura contadina, un piccolo frutto antico torna protagonista grazie alla scienza: è la mandorla “attivata”. Con il Progetto BIOMA, agricoltura rigenerativa, ricerca nutrizionale e innovazione si intrecciano per valorizzare la mandorla siciliana e con l’obiettivo ambizioso di trasformarla in un alimento ancora più ricco di proprietà benefiche. Un’iniziativa che guarda al futuro della salute, dell’ambiente e dell’economia rurale, con un modello sostenibile che parte dalle radici della tradizione.
Si è tenuta ad aprile al Muse di Trento la giornata del Made in Italy ed è stata celebrata l’industria sostenibile della carta.
L’industria cartaria italiana ha già affrontato con successo una transizione energetica basata su gas e cogenerazione ad alta efficienza che ha permesso di sviluppare un tessuto industriale importante e, al contempo, abbattere i consumi energetici (per unità di prodotto) del 25% negli ultimi 25 anni.
Lombardia al primo posto per numero di edifici a energia quasi zero. Seguono l’Emilia-Romagna (7,5mila) e la Puglia (7mila). Si chiamano NZEB (Nearly Zero Energy Building) e sono costruzioni progettate per ridurre al minimo i consumi energetici grazie a tecnologie avanzate, isolamento termico di nuova generazione e l’utilizzo prevalente di fonti rinnovabili.