Mandorla siciliana attivata tra agroecologia, nutrizione e innovazione: il Progetto BIOMA
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“In Sicilia, culla di biodiversità e cultura contadina, un piccolo frutto antico torna protagonista grazie alla scienza: è la mandorla “attivata”. Con il Progetto BIOMA, agricoltura rigenerativa, ricerca nutrizionale e innovazione si intrecciano per valorizzare la mandorla siciliana e con l’obiettivo ambizioso di trasformarla in un alimento ancora più ricco di proprietà benefiche. Un’iniziativa che guarda al futuro della salute, dell’ambiente e dell’economia rurale, con un modello sostenibile che parte dalle radici della tradizione.
La Mandorla Siciliana: un Tesoro Agricolo e Culturale
La mandorla siciliana è molto più di un semplice frutto a guscio: è simbolo di resilienza, biodiversità, cultura e identità, che affonda le sue radici nella storia della Sicilia. In quest’isola, la coltivazione del mandorlo ha radici antiche, che risalgono all’epoca greca e romana.

Con l’arrivo degli Arabi nel IX secolo, la coltura conobbe un ulteriore sviluppo, diventando parte integrante del paesaggio e della cultura siciliana. Questo è testimoniato dal grande patrimonio varietale diffuso nei secoli di coltivazione, che testimonia la storia dell’isola, tra le più ricche in numero di varietà antiche tipiche. Tra le varietà autoctone siciliane tuttora coltivate vi sono la Pizzuta d’Avola, Fascionello, Romana, Chiricupara, Vinciatutti, Cavalera, e tante altre, e sono apprezzate per le loro caratteristiche organolettiche uniche, rappresentando un patrimonio agricolo da preservare.
Oggi, in un’epoca di cambiamenti climatici e di transizione ecologica, il mandorlo dimostra una notevole adattabilità al clima mediterraneo, alla scarsità idrica e ai principi dell’agricoltura organico-rigenerativa. La pianta è resistente ed a bassa richiesta energetica, si presta a tecniche che privilegiano la rigenerazione dei suoli, la creazione di habitat per la biodiversità (siepi, aromi, stagni, legname morto) e il mantenimento di pratiche agricole a basso impatto.
Tra le province di Palermo e Trapani, territori con una forte vocazione agricola, ad oggi il mandorlo rappresenta quindi una coltura chiave per rilanciare l’economia locale e combattere lo spopolamento rurale.
Grazie alla sua adattabilità ai terreni aridi, alla bassa richiesta idrica e alla resistenza al cambiamento climatico, il mandorlo si presta perfettamente all’agricoltura biologica e rigenerativa, dove la biodiversità è vista come risorsa e non come limite. In quest’ottica, si inserisce il Progetto BIOMA, che nasce per coniugare tradizione, ricerca scientifica e innovazione alimentare.

Il Valore Nutrizionale della Mandorla
La mandorla è uno degli alimenti vegetali più completi dal punto di vista nutrizionale. È composta per circa:
50% di lipidi (in gran parte grassi monoinsaturi, come l’acido oleico),
25% di proteine vegetali,
20% di carboidrati complessi,
fibra dietetica e micronutrienti bioattivi.
Nutrizionalmente, oltre a essere un’ottima fonte di vitamina E, magnesio, calcio, ferro, acido folico, niacina e riboflavina, è tra gli alimenti a basso apporto calorico, con pochi carboidrati disponibili e grassi saturi. La mandorla vanta anche importanti proprietà antiossidanti e prebiotiche ma anche una protezione a livello cardiovascolare. Altri effetti importanti sono confermata dai numerosi studi scientifici:
- riduce i livelli di colesterolo LDL (“cattivo”) nel sangue, abbassando così il rischio di malattie cardiache grazie al contenuto di acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi;
- aiuta a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue, grazie al loro basso indice glicemico e all’alto contenuto di fibre;
- protegge la pelle dai danni dei radicali liberi, riducendo i segni dell’invecchiamento e migliorando l’elasticità cutanea grazie all’elevato potere antiossidante dovuto all’alto contenuto di Vit E e di altre sostanze antiossidanti;
- regola la funzione intestinale supportando la salute della flora batterica intestinale, grazie al suo contenuto in fibra;
- rafforza le difese immunitarie
Eppure, nonostante tutte queste qualità, il pieno potenziale della mandorla può essere ulteriormente migliorato. Ed è proprio questo lo scopo del Progetto BIOMA.
La mandorla attivata – ovvero sottoposta a un processo controllato di ammollo e successiva germogliazione – potrebbe potenziare ulteriormente queste proprietà, migliorando la biodisponibilità di vitamine e minerali, aumentando la digeribilità proteica e riducendo i composti antinutrizionali come l’acido fitico.

Il Progetto BIOMA: Innovazione nella Tradizione
Il Progetto BIOMA – acronimo diBIOlogico e MAndorla – è un progetto di ricerca e innovazione realizzato nell’ambito del PSR Sicilia 2014-2020, misura 16.1. Nasce per valorizzare la filiera della mandorla siciliana, puntando su un processo delicato ma rivoluzionario: l’attivazione e pre-germinazione della mandorla.
In cosa consiste l’attivazione?
L’attivazione è una tecnica che prevede l’ammollo delle mandorle in acqua per un periodo determinato, seguito da una fase di temporizzazione che consiste nel mantenere le mandorle ad umidità elevata e controllata. In queste condizioni si attivano all’interno della mandorla dei meccanismi enzimatici che aumentano la biodisponibilità dei nutrienti. Il processo prevede anche la successiva pelatura a freddo delle mandorle in modo tale da studiare i cambiamenti nutrizionali sia della mandorla al naturale che della mandorla pelata.
La fase finale del processo consiste nella disidratazione con aria secca a basse temperature (< 42°C).
I potenziali benefici dell’attivazione e pre-germinazione
- Aumento delle vitamine, in particolare di vitamina E;
- Aumento del tenore di composti antiossidanti, che contribuiscono alla protezione contro lo stress ossidativo;
- Riduzione di composti antinutrizionali come acido fitico rendendo i minerali più facilmente assorbibili dall’organismo, soprattutto il calcio;
- Attivazione di enzimi quali amilasi e proteasi, migliorando così la digestione e l’assorbimento dei nutrienti.
Gli obiettivi principali del progetto BIOMA
- Studiare le ottimali combinazioni dei parametri tempo e temperatura nel processo di attivazione della mandorla.
- Aumentare la biodisponibilità di componenti nutraceutici contenuti nelle mandorle.
- Ridurre la concentrazione degli anti-nutrienti naturalmente presenti nelle mandorle.
- Valorizzare ulteriormente il mandorlo come coltura tipica del territorio Siciliano.
Il progetto applica queste tecniche innovative nel rispetto della qualità del prodotto e della sostenibilità ambientale, nell’ambito di un’agricoltura organico-rigenerativa.
Una filiera etica e sostenibile: i Partner del Progetto BIOMA
Il progetto BIOMA è stato promosso e finanziato dal Psr Sicilia 2014-2020, sottomisura 16.1 “Sostegno per la costituzione e la gestione dei gruppi operativi del PEI in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura”, che ha portato alla costituzione dell’Ats BIOMA, quindi del gruppo operativo che porta avanti il progetto.
Tra chi ne fa parte, figura una rete di produttori agricoli e di cooperative sul territorio siciliano che condividono l’impegno per l’agricoltura sostenibile e la valorizzazione delle risorse locali:
Cooperative agricole
Cooperativa Agricola Valdibella – cooperativa agricola a mutualità prevalente, fondata nel 1998 a Camporeale (PA), impegnata nel sociale, nella biodiversità e nella giustizia alimentare. è costituita da agricoltori che attuano il metodo di coltivazione biologico, all’interno di un progetto sostenibile: coltivare la terra e le relazioni umane nel rispetto degli equilibri naturali e sociali. In collaborazione con i soci agricoltori implementa metodi di agricoltura sostenibile attraverso l’impiego di tecniche di coltivazione conservative della naturale fertilità del suolo e dell’ambiente. Viene privilegiata la coltivazione di varietà autoctone. Le produzioni sono espressione della tradizione agricola siciliana: il “grano antico” Timilìa viene trasformato in pasta, farina e prodotti da forno; le mandorle vengono trasformate anche in latte e crema; dalle uve si producono vini naturali e con pochi solfiti; dalle olive si ottiene olio extravergine; completano l’ampio paniere di prodotti il miele, i legumi, le piante aromatiche, la frutta e gli ortaggi freschi. (www.valdibella.com)

Cooperativa Agricola Makellon – partner operativo impegnato nella trasformazione e nello sviluppo di prodotti. È una cooperativa di agricoltori che si impegna a fornire prodotti di alta qualità per coloro che cercano un’opzione più sana e sostenibile. La loro mission: coltivare un legame più forte tra l’ambiente e il consumatore, promuovendo pratiche agricole responsabili e sostenibili. La cooperativa è formata da piccoli agricoltori locali che hanno adottato il metodo biologico fin dalla fondazione della cooperativa, ben 30 anni fa. (https://www.makellon.com/)

Università
Dipartimento di NEUROFARBA, Università degli Studi di Firenze – responsabile del supporto scientifico per l’analisi nutrizionale e fitochimica.
La Sezione di Farmaceutica-Nutraceutica del Dipartimento di NEUROFARBA oltre allo studio dei farmaci, sviluppa ricerche nel campo della nutraceutica. In quest’ultimo contesto, le attività del gruppo di ricerca si focalizzano sullo studio di alimenti, piante officinali, integratori alimentari prevalentemente su base vegetale, e co-prodotti del mondo agricolo con particolare riferimento all’individuazione e quantificazione dei metaboliti bioattivi in essi contenuti. Il gruppo di ricerca ha ampia esperienza nello sviluppo di metodi estrattivi ed analitici multicomponente (metabolomica), valutazione delle potenzialità di recupero di molecole biologicamente attive da scarti del settore agroalimentare e produzione di estratti secchi chimicamente caratterizzati; studio di molecole bioattive da colture cellulari di piante superiori; preparazione di estratti chimicamente caratterizzati e opportunamente concentrati in biomolecole, idonei per studi farmacologici e/o medici volti a valutarne le caratteristiche preventive, riequilibrative, terapeutiche e/o protettive rispetto a specifiche patologie o dismetabolismi. (https://www.neurofarba.unifi.it/)

Aziende agricole associate al progetto, tra cui:

Salvatore Stellino, azienda impegnata nell’ambito delle pratiche agricole sostenibili al fine di massimizzare la produttività e ridurre l’impatto ambientale. Ha un approccio concreto alla gestione aziendale e si impegna a promuovere la biodiversità e lo sviluppo dell’ecosistema agricolo.
Il mandorleto si estende per cinque ettari e le varietà presenti sono la Supernova, la Genco e la Tuono.

Azienda Montalbano, si estende per in contrada Marcellarotto, nel territorio di Camporeale. Oltre a una fiorente produzione che si articola tra vitigni autoctoni e seminativi, questa azienda è anche il simbolo di resistenza e lotta alla mafia: in questo luogo infatti, viene ucciso nel 1998 Giuseppe Montalbano, il medico di Camporeale che ha pagato con la vita il prezzo di dire no al sopruso mafioso. Da allora i figli e i nipoti conducono l’azienda di famiglia tenendo alta la sua memoria attraverso diverse iniziative tra cui una borsa di studio dedicata a giovani studenti.

Massimiliano Solano, riconosciuto nel 2025 tra i Top 50 Farmers (https://www.youtube.com/watch?v=13ILBImR7bs), la cui azienda si estende per trenta ettari, nel territorio di Camporeale, in contrada Parrino. Oltre al mandorleto è produttrice di grani antichi, legumi olivi, melograni e vigneti. Attualmente è in corso in azienda una trasformazione per incrementare la biodiversità mediante la realizzazione di laghetti in terra battuta, un bosco commestibile, muri a secco e siepi miste.

Erina Triolo, azienda interamente in regime biologico, che si estende per quattro ettari, nel territorio di Camporeale, in contrada Montagnola. Oltre al mandorleto che consta di 650 piante, si producono melagrane, olive, uva da tavola ed erbe aromatiche. Erina Triolo è affiancata nel lavoro in azienda dal marito, Rino Greco.
Innovation Broker
Francesco Inghilleri – Laureato in Scienze e Tecnologie Agrarie, svolge la libera professione come consulente per aziende del settore agroalimentare nonché come mediatore dell’innovazione tra le imprese di produzione primaria, industrie di trasformazione e il mondo della ricerca scientifica e tecnologica.
Queste collaborazioni mirano a creare un modello replicabile di filiera corta, basato su pratiche agricole sostenibili e su un prodotto ad alto valore nutrizionale.
I Primi Risultati
Risultati sul processo di attivazione
Le mandorle attivate, sono state sottoposte a protocolli estrattivi ottimizzati mirati al recupero dei composti polifenolici ad azione antiossidante ed all’ottenimento della componente polisaccaridica interessante per le potenzialità prebiotiche, oltre ad una valutazione del tenore nutrizionale in macro e micronutrienti.
Il confronto dei risultati ottenuti con quelli delle mandorle non attivate permetterà di valutare/ottimizzare l’efficacia del trattamento di attivazione nel migliorare in maniera significativa le proprietà nutrizionali-nutraceutiche delle mandorle.
I primi risultati ottenuti hanno permesso di:
- ottenere un protocollo analitico ottimizzato per la componente bioattiva;
- valutare quali/quantitativamente la presenza di composti polifenolici come flavonoidi, acidi cinnamici e procianidine, tutti ad azione antiossidante;
- evidenziare differenze nella struttura dei polisaccaridi tra mandorle attivate e non trattate, molecole ad oggi poco studiate nella mandorla;
- rilevare un maggior contenuto in calcio, Vitamina B3 totale e Vitamina E nelle mandorle attivate;
Le aziende coinvolte hanno rilevato un crescente interesse da parte dei consumatori per prodotti innovativi e salutari, confermando il potenziale commerciale delle mandorle attivate.
Il progetto continuerà con ulteriori studi e sperimentazioni per ottimizzare il processo produttivo delle mandorle attivate in tutte le sue fasi ed esaltare tutte le sue proprietà nutritive. I risultati conseguiti nel progetto BIOMA saranno pubblicati in diversi contesti per condividere sia con la comunità scientifica che con i consumatori e gli agricoltori interessati i dati raccolti.
Le Prospettive Future
Il Progetto BIOMA rappresenta un esempio concreto di agroecologia applicata, dove il recupero delle pratiche contadine si sposa con l’innovazione scientifica, la sostenibilità ambientale e la rigenerazione economica del territorio.
Ma siamo solo all’inizio. Le prossime fasi prevedono:
- Ottimizzare il processo produttivo in tutte le sue fasi
- Valutare l’inibizione del fattore antinutrizionale Acido Fitico
- Caratterizzare i polisaccaridi per effettuare studi in vitro mirati alla valutazione delle loro proprietà prebiotiche
- Valutare le differenze nel tenore nutrizionale in macro e micronutrienti nelle mandorle prima e dopo il processo di attivazione ottimizzato
- Valutare la shelf life delle mandorle attivate
Conclusioni: la mandorla siciliana attivata per il futuro della salute e del territorio
La mandorla attivata siciliana non è solo un alimento: è simbolo di un nuovo modo di intendere l’agricoltura, un prodotto che coniuga tradizione, salute, sostenibilità e innovazione. Grazie al Progetto BIOMA, questo piccolo seme torna protagonista dell’economia rurale, ma con uno sguardo verso la scienza, l’ambiente e la nutrizione del futuro.
Un esempio concreto di come il Sud Italia, e in particolare la Sicilia, possa rigenerarsi partendo dalla sua cultura agricola e dalla sua biodiversità, per costruire un’economia rurale rigenerativa, equa e sostenibile.
Per ulteriori informazioni, aggiornamenti e approfondimenti futuri, visita il sito ufficiale del progetto: www.progettobioma.it
Il Progetto BIOMA è realizzato nell’ambito del Psr Sicilia 2014-2020, misura 16.1
“Sostegno per la costituzione e la gestione dei gruppi operativi del PEI in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura”
Gruppo Operativo BIOMA
CUP G97F19000290009

