I consigli per camminare in estate
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Camminare d’estate può essere una sfida, ma anche un’occasione straordinaria per godere della natura in tutta la sua luce. Ecco alcuni consigli per non “farsi cuocere dal sole”.
Camminare d’estate può essere una sfida, ma anche un’occasione straordinaria per godere della natura in tutta la sua luce. Ecco alcuni consigli per non “farsi cuocere dal sole”.
In estate i sentieri si riempiono di colori, i profumi sono intensi, i panorami si fanno più ampi. Ma il caldo non perdona. Se stai per partire per un cammino – breve o lungo che sia – il consiglio è di prenderti un attimo per pianificare bene. Perché camminare con 30 o 40 gradi si può, ma servono attenzione e buone abitudini.
Vestiario intelligente
Non è una sfilata, è un cammino. Scegli abbigliamento tecnico, leggero, traspirante e dai colori chiari. Se ha anche protezione UV, meglio ancora. Le maniche lunghe possono sembrare controintuitive, ma proteggono e aiutano a regolare la temperatura corporea meglio della pelle nuda esposta al sole.
Attenzione al sole cocente
Crema solare protettiva (è bene sceglierla con ingredienti bio e naturali, NdR), occhiali da sole seri e un cappello a tesa larga o una sciarpa di cotone da bagnare quando il sole picchia forte. No, la piega non resisterà. Sì, ti ringrazierai più tardi.
Idratazione: la tua priorità
Bevi spesso e non aspettare di avere sete: un bicchiere abbondante ogni mezz’ora è una buona regola. Se sei in zone remote, calcola bene dove potrai ricaricare l’acqua. E se il cammino è lungo, valuta l’uso di sali minerali (ma chiedi prima al medico se hai condizioni particolari).
Mangia fresco, mangia leggero
Evita i pasti pesanti. Frutta, insalatone, zuppe fredde, gazpacho: ottimi per dare energia e reintegrare liquidi e sali. Anche una semplice pesca può fare la differenza. Meglio se di stagione e locale.
Parti presto. Tipo molto presto.
Il momento migliore per camminare in estate è all’alba. Non solo per il fresco, ma per la luce, la quiete, il senso di inizio. Negli ultimi anni e in caso di “bolle di calore” la temperatura tende a restare molto alta fino al tramonto del sole (dalle 14 alle 18), condizione particolarmente impegnativa se si cammina su asfalto. Cammina finché senti che è il momento di fermarti. Non c’è medaglia per chi arriva cotto. Ascolta te stesso, sempre.
Ogni cammino è anche un esercizio di ascolto. Se il corpo chiede di rallentare, fermarsi o cambiare programma, va fatto. La libertà del viaggio lento è anche questa: adattarsi, senza dover dimostrare niente a nessuno. Camminare con il caldo non è proibito, ma richiede consapevolezza. L’equipaggiamento giusto, una buona pianificazione e la voglia di mettersi in ascolto del proprio corpo fanno la differenza tra un’esperienza faticosa e una meravigliosa.
Infine, il suggerimento è che se si soffre di condizioni mediche particolari, è comunque meglio scegliere di partire in periodi più freschi (primavera o autunno). Perché più il sole è alto, più deve crescere la saggezza del viandante.
di Sara Zanni, che si ringrazia
Si ringrazia anche Movimento Lento
Foto: Guduru Ajay bhargav per Pexels
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LETTURE UTILI
Camminare in consapevolezza. Meraviglia e gratitudine ad ogni passo
Camminare in consapevolezza fa parte della collana di tascabili dedicata alla pratica della presenza mentale in ogni momento della vita quotidiana.
Nel libro Thich Nhat Hanh aiuta a trasformare il gesto quotidiano del camminare in una opportunità per entrare in contatto con se stessi e il mondo circostante. Passo dopo passo ci riappropriamo della capacità di meravigliarci ed esprimere gratitudine per il fatto di essere vivi. Thich Nhat Hanh condivide con i lettori pratiche, storie e meditazioni affinché camminare non sia semplicemente un modo per spostarsi ma l’occasione per vivere pienamente nel momento presente e diminuire la propria sofferenza.

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Mindful running. Quando correre, diventa meditazione
Quando vediamo la corsa solo come un esercizio e ci concentriamo sul miglioramento dei nostri tempi o sul perdere peso, perdiamo le implicazioni più profonde di quest’arte. Perdiamo l’opportunità di intraprendere la corsa come una pratica che colma l’apparente divario tra quiete e movimento, meditazione e attività. Mindful running riguarda la libertà, la semplicità e la gioia del movimento; riguarda il potere dell’immobilità e l’imparare a usare questo potere per vivere con tutto il cuore.
