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Ttip e Ceta, non abbassare la guardia

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Stop TTIP e Ceta, per mettere un freno alle multinazionali. Le pressioni e le mobilitazioni della società civile sul CETA e sui negoziati di libero scambio delle ultime settimane stanno portando i primi risultati, ma ancora non basta.
Dopo la richiesta di alcune Organizzazioni non governative (Attac, Cospe, Fairwatch, Greenpeace, Movimento Consumatori e Transform) al Ministero per lo Sviluppo Economico per chiedere la desecretazione dei mandati negoziali di alcuni trattati commerciali ( Richiesta desecretazione), il Ministro Carlo Calenda ha scritto alla Presidenza di turno olandese dell’UE e alla Commissaria per il Commercio Cecilia Malmstrom chiedendo maggiore trasparenza ( Risposta Calenda).
E’ solo il primo passo di una vertenza che dovrà spostarsi sui banchi di Bruxelles, dove agli europarlamentari verrà chiesto di sostenere la richiesta di rendere pubblici i mandati e che continuerà fino a che non si raggiungerà questo primo risultato sostanziale.
Ma l’obiettivo trasparenza è solamente la prima tappa di un impegno più ampio.
A cominciare dalle pressioni e dalle mobilitazioni che a partire dal 28 giugno si organizzeranno per chiedere il ritiro del mandato sul TTIP, il negoziato transatlantico, e la sospensione della ratifica del CETA, il trattato con il Canada.
Intanto dal 30 maggio i parlamentari e i funzionari governativi hanno potuto prendere visione dei documenti riservati relativi all’Accordo di partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti (Transatlantic Trade and Investment Partnership-TTIP) nella Sala lettura istituita al Ministero dello Sviluppo economico. Dopo la grande manifestazione del 7 maggio scorso a Roma, quando 30mila persone hanno sfilato per chiedere il blocco del negoziato TTIP, e dopo una forte pressione della Campagna StopTTIP Italia, Calenda ha deciso di rendere disponibili ai parlamentari i documenti negoziali.
“Un grande risultato di una mobilitazione dei e per i cittadini” sottolinea Monica Di Sisto, portavoce della Campagna Stop TTIP Italia. “Le nostre pressioni e le nostre richieste sono state finalmente accolte, ci auguriamo soltanto che i documenti disponibili siano completi, non censurati e che i nostri parlamentari, a differenza di quelli europei, possano accedere senza limiti di tempo e senza costrizioni senza senso. In tal modo, finalmente, potranno toccare con mano i limiti e i rischi che corriamo concludendo il trattato transatlantico”.
“La sala di lettura” aggiunge Elena Mazzoni, tra i coordinatori della campagna Stop TTIP Italia, “è un passo sostanziale ma non definitivo. La questione della trasparenza si va via via risolvendo, ma non si stanno ancora affrontando le questioni fondamentali del negoziato che parlano di una posizione europea assolutamente insostenibile per ciò che riguarda gli standard ambientali e sociali e il forte impatto economico che il trattato avrà sulla nostra economia”.
“La tappa ulteriore” conclude Marco Bersani, tra i coordinatori della campagna Stop TTIP Italia “è fermare il trattato transatlantico. Un negoziato costruito a uso e consumo delle élite economiche, reso opaco fino ad oggi dalle burocrazie europee e statunitensi. Oggi è una giornata importante, un ulteriore passo che dimostra come i cittadini, quando lottano per i propri diritti, ottengono risultati nonostante tutto”.

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